Centro Ghélawé

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Il Centro Ghélawé e' vivo!


Il Centro e' vivo! Il Centro e' vivo, Simone! Il Centro e' vivo!

L'ultima telefonata dal Burkina Faso con l'agronomo Paolo Ferraris, ieri mattina, e' iniziata cosi'.
"Il Centro e' diventato un posto vivo, vedrai, e' bellissimo!".
Paolo e' un ricercatore universitario, uomo di laboratorio, mente scientifica. Per sperimentare qualsiasi cosa, a volte anche le emozioni, si affida alla tecnica del dato sperimentale, elabora in multi-tasking e nel suo campo e' un vero e proprio genio.
Sentirgli dire una frase cosi' romantica e' stata una sorpresa: se Paolo e' arrivato a parlare di bellezza e vitalita', il Centro Ghélawé deve essere un posto straordinario.
Nelle zone ancora incolte pascolano 30 capi tra galli, galline, faraone e un'asina. Un pollaio e' gia' funzionante e un secondo e' in fase di costruzione.
Due orti sperimentali realizzati con tanto di canalette per un'irrigazione senza sprechi d'acqua, e diverse altre parcelle di terreni coltivate con specie autoctone. Se ho ben capito - al telefono col Burkina Faso si parla veloce e stringato! - Paolo ha chiesto ai ragazzi burkinabe' di piantare, come farebbero normalmente, miglio e mais, due specie che loro conoscono gia' molto bene e che riescono gia' a produrre. La particolarita', mi spiega Paolo, risiede nel fatto che ogni operazione viene annotata su un quaderno, grazie al quale sia noi, sia loro, potremo vedere l'evolversi delle coltivazioni: ad esempio la quantita' di sementi utilizzate verra' poi confrontata con il "dato sperimentale" del raccolto e potremo cosi' stabilire quanti kg di semi servono per avere un certo quantitativo di prodotto finale.
In forma smagliante, come dice sempre lui, mi racconta che tutti stanno bene, poi spara: "Abbiamo fatto la conserva di pomodoro!".
Paolo ha fatto vedere ai ragazzi come preparare una buona e sana conserva di pomodoro e basilico, con tanto di sterilizzazione dei vasi. I pomodori li ha comprati al mercato di Loto, mentre il basilico e' quello che Dario aveva piantato qualche mese fa.
Il Centro e' vivo (e lotta insieme a noi), ma soprattutto e' la dimostrazione che la terra in Burkina Faso e' viva e che con un po' di lavoro, formazione e consulenza tecnica, e' possibile migliorare l'agricoltura e l'allevamento, inserire nuove varieta' di frutta e verdura, gestire orti anche in condizioni di scarsita' d'acqua.
L'avventura continua...
(www.centroghelawe.org)