Coca-Cola - L'inchiesta proibita
Inviato da Cacao Quotidiano il Ven, 10/19/2007 - 15:34Cari lettori,
oggi vi riproponiamo un libro a noi molto caro, scritto in modo scorrevole, quasi un romanzo ma quello che troverete e' tutto, incredibilmente vero...
Buona lettura!
Coca-Cola
L'inchiesta proibita
di William Reymond
Per acquistare il libro direttamente online
http://www.commercioetico.it/libri/altri-autori/coca-cola.htm
Atlanta, 7 marzo 2005
Il mondo e' rosso e Karl Marx ha sbagliato colore. Oggi, in mancanza di un'ideologia comune, e' la Coca.Cola a trovarsi ovunque. Da Baghdad a Pechino, passando per Washington e Berlino. Il concentrato di Pemberton ha trionfato su guerre, religioni e blocchi.
A sessant'anni dalla sua creazione, l'Organizzazione delle Nazioni Unite conta 191 membri mentre la Coca-Cola e' presente in 200 paesi.
E, curandosi di non sprofondare in un trionfalismo troppo arrogante, la Coca-Cola coltiva la vittoria totale. Cominciando, nel cuore di Atlanta, dalle bacheche del suo pantheon.
L'ambiguita' si riscontra gia' nel patronimico del mausoleo, dal momento che e' tutta una questione di semantica. Il museo si chiama The World of Coca-Cola (il mondo della Coca-Cola).
Questo significa che il mondo appartiene alla Compagnia? O ancora, che al di la' della terribile realta' del nostro, ne esisterebbe uno parallelo? Uno in cui il tempo scorre al ritmo delle bottiglie stappate? Uno in cui Babbo Natale, con la sua simpatica pinguedine e le sue guance rosse, esisterebbe davvero? Dove i sorrisi sarebbero piu' bianchi, le ragazze piu' belle e i sentimenti piu' nobili?
Un mondo in cui la Coca-Cola sarebbe il nuovo oppio dei popoli?
Sebbene la risposta non figuri ovviamente nel programma di visita, gli indizi non mancano...
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La compagnia ha sempre amato le belle storie. Prima di tutto perche' le permettono di rafforzare il mito e il suo potere di attrazione. Poi, e questo e' quantomeno imbarazzante, perche' offrono l'occasione di rivedere certe pagine ingombranti di un passato meno glorioso di quanto si voglia far credere, di purificarlo dei suoi episodi oscuri per promuovere i momenti di gloria. Una pratica ultracentenaria che si e' amplificata col successo della bevanda. In un primo momento, quando la Coca-Cola, lasciando il suo ruolo di bibita regionale, decise di diventare la bibita fresca preferita dell'America. Poi, quando la Coke decise la mondializzazione avanzata, nel momento in cui la Compagnia diffonde la sua leggenda, con un gusto spiccato per il politicamente corretto, negando con cura certi fatti legati alle sue origini.
...
Contrariamente a quanto afferma la Compagnia, la nascita della Coca-Cola, nel maggio del 1886 ad Atlanta non deve assolutamente nulla al caso. L'arrivo sul mercato della bevanda di Pemberton e' il risultato dell'accanimento di un uomo, dell'intuizione di un altro, di una serie di circostanze politico-religiose e, semplicemente, dei costumi di un'epoca.
Bisogna immaginare un mondo in cui non esisteva l'aspirina. Un mondo in cui la medicina era primitiva e gli elisir promettevano vigore sessuale, piu' fiato ed eterna giovinezza. Un mondo in cui qualsiasi pozione vantasse mari e monti si vendeva come il pane. E' in questo mondo che e' cresciuto Pemberton. Ed e' in questo mondo che e' nata la Coca-Colo. John Pemberton non era un creatore di bibite, ma un inventore di pillole magiche e altri strani intrugli, e se, fin dalla sua origine, la Coca-Cola e' stata venduta come una bibita rinfrescante e' perche' c'era la moda della "soda fountain" (un distributore di preparati di vari gusti da mischiare col ghiaccio, un fenomeno puramente americano).
Coca-Cola - L'inchiesta proibita
di William Reymond
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