Sviluppo umano annacquato
Inviato da Cacao Quotidiano il Lun, 11/13/2006 - 16:24E' stato presentato l'annuale rapporto mondiale sullo sviluppo umano, realizzato dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), analizzando la situazione economica di 177 paesi (alcuni, come Afghanistan, Iraq e Somalia, non sono stati esaminati a causa di dati insufficienti).
Niger, Sierra Leone, Mali e Burkina Faso, si confermano i 4 paesi piu' poveri del mondo, mentre in testa alla classifica vi sono Norvegia, Islanda, Australia, Irlanda e Svezia. L'Italia e' al 17.mo posto della "classifica", siamo davanti a Gran Bretagna, Spagna e Germania.
In generale i dati del 2006 rivelano che il divario tra ricchi e poveri nel mondo e' ancora aumentato. E un dato, in particolare, spiega molto bene cosa cio' significhi: attualmente il reddito totale delle 500 persone piu' ricche al mondo e' superiore al reddito di ben 416 milioni di poveri.
Il rapporto di quest'anno e' dedicato in modo particolare all'accesso alle risorse idriche, o meglio al mancato accesso all'acqua. Nel mondo 2,5 miliardi di persone vivono in precarie condizioni igieniche per mancanza di un sistema fognario e 1,1 miliardi non ha un accesso regolare ad acqua pulita. Ogni anno 1,8 milioni di bambini muore a causa di diarrea (dovuta ai batteri contenuti in acqua sporca), dato che fa di questa "malattia" la seconda causa di mortalita' infantile nel mondo (la prima, fonte Unicef, sarebbero le infezioni respiratorie).
Nelle baraccopoli di Nairobi, scrive l'UNDP, i poveri pagano un litro d'acqua dieci volte di piu' di quanto lo pagano i ricchi che vivono nella stessa citta'. Le famiglie piu' povere del Salvador, del Nicaragua e della Giamaica spendono in media piu' del 10% del loro reddito per l'acqua; in Gran Bretagna, spendere piu' del 3% del reddito familiare per l'acqua e' considerato indicatore di difficolta' economiche.
Una situazione, anche in questo caso, di disparita' tra ricchi e poveri, definita dal presidente sudafricano Thabo Mbeki "un apartheid dell'acqua".
Unica buona notizia, a volerla proprio trovare, sarebbe il "caso Uganda", dove negli ultimi 10 anni si sono fatti progressi enormi: i livelli di distribuzione delle risorse idriche sono passati dal 39% al 51% dei 26 milioni di abitanti censiti nel 2003. Ed e' una buona notizia il fatto che un abitante su due abbia acqua...
(Fonte: Sole 24 ore e misna.org)