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Le Chiavi Mentali per accendere l’Autoimprenditorialità

Prima parte dell’intervento di Jacopo Fo al Convegno “Le Chiavi Mentali per accendere l’Autoimprenditorialità” organizzato da ScintillaeMattone a Trieste il 16/10/2015

Fare i soldi giocando
Credo che stiamo assistendo a una rivoluzione di proporzioni galattiche, di cui ahimè non parla nessuno. Parlo del fatto che alcuni degli uomini più ricchi del mondo hanno fatto soldi regalando:
Google, Facebook, Youtube ecc., nessuno paga per questi servizi.
E’ una rivoluzione che inizia nel dopoguerra.
Oggi c’è una sovrabbondanza di merci e non vince più chi produce merce standard al prezzo più basso ma chi inventa un prodotto che diverte la gente. Grandi aziende sono fallite perché non hanno azzeccato un colore o un taglio, un profumo, una suggestione.
Il consumismo è una grande rivoluzione che dà il potere ai consumatori e lo toglie alle aziende. Non interessa quanto sei grande e potente, interessa che idea hai e questo apre la possibilità al fornitore di un nuovo tipo? Come quando Benetton si è inventato l’intimo colorato e h aspazzato via la concorrenza che continuava a produrre i capi di biancheria solo in bianco e nero. Non importa quanto fossero grossi, quanto fossero cattivi, quanto fossero potenti, vennero spazzati via. Oggi noi abbiamo questa nuova realtà e abbiamo un nuovo tipo di essere umano che diventa multimiliardario con la sua forza…
Mi spiego meglio con un esempio.
Bill Gates ha regalato 25 miliardi di dollari, una cifra che vale quasi l’intera Fiat.  Ha deciso che visto che ha tutto voleva divertirsi e per farlo avrebbe debellato la malattia del sonno provocata dalla puntura della mosca tze-tze.
Ci son quei coglioni che si comprano 35 Ferrari e 25 yacht e poi non c’hanno culi abbastanza per andare in giro con tutti questi mezzi e lui invece ha pensato “Mi sta sui coglioni la mosca tze-tze. Fanculo”.
Gli strumenti della politica oggi sono ancora fermi alla paura del complotto, ci sono i cattivi… sicuramente esistono i complotti però dobbiamo parlare a lungo anche della stupidità: l’essere umano è troppo coglione per fare un complotto che funzioni, tra un complotto e l’altro alla fine non fanno mai un cazzo e stanno sempre lì a litigare.
Da un po’ di anni frequento grosse aziende e rimango basito. Perché si danneggiano così tanto? Le grandi aziende non funzionano e non funzionano neanche le piccole aziende ma poi qualcuno invece ce la fa. Perché capire tutto questo è interessante? Perché apre una possibilità straordinaria all’Italia. Certo, ci sono disoccupati che non hanno accesso agli strumenti della nostra società, ma oggi chi è alfabetizzato non ha un problema di disoccupazione, ha un problema di mancanza di idee
C’è la concreta possibilità di fare delle cose straordinarie. In questa società non si stanno producendo alcuni prodotti fondamentali, oppure li si sta producendo, ma lo fa uno talmente sfigato che non riesce a veicolarli per tanti motivi e cercherò di delinearne qualcuno.
Oggi, l’80% dei quindicenni ha in mano strumenti di comunicazione che sono un milione di volte più potenti di quelli che aveva Giulio Cesare e allora non posso sentire in televisione durane un’intervista che un giovane dice: “Noi siamo una generazione senza speranze..”
Cazzo ma è chi parla che è senza speranze… Mai sentito parlare della Siria?
Ed è la sinistra stessa a incalzare: “Si! Questa è una generazione senza speranze!”
Questi non sono discorsi di sinistra, sono discorsi di gente che non ama l’umanità, che non ha speranze di idee.
E qui c’è tutto un capitolo che potremmo aprire sul fatto che tutto continuano a dire: “Le cose vanno sempre peggio! Renzi è come Hitler!”
Un po’ di senso della misura, per favore! Come si fa a dire che oggi è peggio degli anni Settanta? Ho vissuto negli anni settanta, abbiamo avuto 500 morti fatti dai servizi segreti deviati, oggi l’Italia fa schifo, d’accordo ma non siamo a quei livelli, qualcosa va meglio.
Dire che è peggiorato quello che  è migliorato vuol dire insultare  tutti quelli che si sono fatti ammazzare, tutti quelli che si sono fatti la galera, tutti quelli che hanno dato la vita per il cambiamento.
Se non è cambiato niente allora è stato tutto inutile e c’è un sacco di gente che dice che è stato tutto inutile….
Nel 1960 c’erano due miliardi e mezzo di persone al mondo e 40 milioni morivano di fame. Oggi siamo 6 miliardi, quasi 7, e ne muoiono di fame 10 milioni, sarà un miglioramento o no?
Per chi ha ancora dei dubbio ho scritto un libro: “Non è vero che tutto va peggio” e molto più efficace del mio libro c’è un film che si chiama “Don’t panic”.  Andatelo a vedere, cambiate visione perché migliorerete sicuramente la giornata forse anche qualcosa di più e quando sentirete qualcuno che dice che negli anni Sessanta e Settanta andava meglio lo sputtanate.
E’ una lotta contro il pessimismo, i giornali ci si nutrono. Da quindici anni con Simone Canova facciamo Cacao – Il quotidiano delle buone notizie. E’ un servizio di tipo sanitario perché è chiaro che alzarsi e sentire che tutto va peggio fa male alla salute.

Quali sono le chiavi del successo? La prima è la passione.  
Quando volete fare qualcosa con i vostri figli vi suggerisco di fare qualcosa di manuale. Se ho fatto un errore con le mie figlie è stato quello di parlare troppo invece avrei dovuto fare più cose con le mani, perché così si insegna la passione.
La passione è qualcosa di straordinario. Se manca la passione sono cavoli amari.
Ho sentito molto parlare di disciplina. E’ vero in certe discipline serve disciplina, però questa parola disciplina a mi sta un po’…
Quando sento parlare di disciplina… anche perché mio padre diceva: “Fai quel cazzo che vuoi, campi di più!”.
Mio padre non è mai riuscito a farmi fare qualcosa che non avessi voglia di fare.
Sinceramente non credo che una persona possa eccellere da qualche parte se non gode in maniera pazzesca a fare quello che fa. Se non vi capita così cambiate perché state sbagliando!
Nessuna disciplina senza la passione e, oserei dire, il gusto estatico di fare quello che si sta facendo vi porterà da qualche parte. Questo non significa che non c’è la fatica, non vuol dire che non c’è lo sforzo ma siete voi che decidete fortemente di fare quella cosa.
Io vi auguro di fare un mestiere che se non vi pagassero sareste disposti a pagare per farlo. A me se dicessero: “Se vuoi disegnare tutti i giorni devi pagare” io direi:” Pago”. Perché per me è bello!
(continua...)

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