Alcatraz Guest Book. Racconta com'è andata tra i boschi dell'Umbria.

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Com'è Alcatraz?
Cosa succede?
Come si sta?

Affidiamo a chi è venuto a trovarci l'arduo compito di raccontare questo posto.
Ringrazio chi avrà voglia di scrivere.


Commenti

pubblicata da Claudio Amadori il giorno lunedì 20 giugno 2011 su FB. La ripubblico qui perché mi ha fatto troppo piacere! Eccola:

 

"     E’ una bella domenica di meta’ giugno decidiamo finalmente di andare ad Alcatraz, dopotutto abitiamo solo ad un’ora di macchina. Mi stampo alcune informazioni dal sito e le istruzioni su come arrivare; la frase “ma avete mai provato a raggiungere un posto in collina senza godere dell'ebbrezza di perdervi? “ non e’ che rassicuri molto ma ci introduce alla filosofia del luogo nel quale andiamo a cena. Parcheggiamo l’auto, nel silenzio della campagna siamo circondati da voci, risate, suoni, provenienti da quello che e’ improprio chiamare ristorante, che rimane difficile da definire con concetti tradizionali, ma perche’ volerlo definire per forza?

 

Ci avviciniamo, veniamo accolti con semplicita’ e gentilezza da Jacopo, che come se ci conoscessimo da sempre, chiede se vogliamo del vino e ci invita ad accomodarci dove preferiamo: all’interno, sulla veranda, fuori…

Prendiamo posto su un tavolo vicino ad altre persone, non e’ necessario essere particolarmente intuitivi per renderci conto che l’aria e’ diversa, si percepisce subito la voglia che ha la gente indipendentemente dall’eta’, dalla provenienza, di comunicare, di scherzare di raccontare.

Si sente un gran parlare, da parte dei piu’ giovani, in inglese: ospiti anglosassoni faccio io, neanche uno, risponde Jacopo, vengono da tutto il mondo, ma comunicano ognuno, secondo la padronanza, con quella che e’ ormai la lingua universale.

Al grande buffet una varieta’ di preparazioni, belle, saporite e soprattutto genuine; commoventi nella loro semplicita’ la pizza, o le verdure grigliate.

Il rosso doc di Polidori da noi scelto, proveniente da agricoltura biologica dalla vicina Umbertide, e’ perfettamente calibrato in questo contesto, scevro dalle ostentazioni, che bada al corretto rapporto con il territorio, riproducendone con onesta’ la sostanza. Dopo qualche ora trascorsa, cominciano ad avere un senso alcuni concetti, inizialmente ermetici letti sul sito “..abbiamo scoperto che gli spaghetti alla carbonara hanno un profumo diverso, risuonano sul palato se sono inseriti in un universo clorofilliano di ampi orizzonti” Tutti si muovono liberamente si parla e si scherza senza eccessi in un ambiente amichevole, qualcuno abbozza prove di teatro..

Ormai ci sentiamo in una sorta di casa dello spirito ” lo scopo di creare un contatto tra tutti noi, che produca un vortice esilarante, in grado di far sghignazzare il mondo” e’ pienamente raggiunto. Risaliamo in macchina e dopo neanche 3 curve ci troviamo a inventare una scusa per poter ritornare."

Non finirà mai di stupirmi, emozionarmi, commuovermi 'sto posto?

Ieri sera era la notte di San Giovanni e ho scoperto che qui c'è una bella tradizione. Le donne raccolgono dentro una bacinella petali di fiori, iperico, lavanda, erba di San Pietro, geranio selvatico e altri fiori. Poi riempiono la bacinella d'acqua, la lasciano fuori tutta notte alla luce della luna e la mattina dopo si sciacquano il viso con quest'acqua profumata. Si dice che basti questo per essere belle tutto l'anno, alla faccia delle creme idratanti e della chirurgia plastica. Lo aveva raccontato a Isa tanti anni fa la vera sciura Fedora, una signora che abitava qui, in questo borgo abitato dai contadini fino a cinquant'anni fa. La mia casa era la vecchia scuola con multiclassi e una maestra che veniva dalla valle e arrivava per una strada sterrata di chilometri, dormiva nella stanza accanto all'aula e ripartiva il sabato pomeriggio per tornare la domenica sera... un viaggio di pochi chilometri, ma in quelle condizioni... un viaggio.

C'era anche la chiesa oggi chiusa e sconsacrata, poco più di una cappella ma per il borgo bastava.

Oggi ci abitiamo noi, i fuggiti dalla città. Ogni tanto una casa si svuota, chi se ne va perchè c'è "troppa" campagna, chi compra casa poco più su o poco più giù... e poi noi: Isa e Angelo, Angela, Rita e Carlo, Corrado, Claudia e io. E ieri sera le donne tutte a cercare i fiori: dov'è l'iperico? Lì dopo il bombolone del gas! La lavanda? La porta Angelo per tutte da Alcatraz, l'erba di San Pietro che sembra lattuga e che appena la tocchi sprigiona profumo di liquirizia... ma pensa te, così modesta a vedersi ha un profumo che stordisce... e poi le rose, che quest'anno ci siamo scatenati, sembra un giardino di quelli seri, e il mio orgoglioso e prepotente gelsomino che ci ha fatto il favore di fiorire proprio questa settimana così nella bacinella anche i suoi fiori bianchi fanno la loro porca figura.

E poi, tutte sedute fuori a chiacchierare aspettando la sera e da dove sono seduta io le case in controluce sono nere con le finestre illuminate, il cielo ancora chiaro, l'albero sulla piazza protegge la sciura Fedora che ha costruito Claudia, ad altezza "naturale" in onore di quella signora che ci ha insegnato le tradizioni. Come in quel quadro di Magritte sembra tutto così magico... La felicità è fatta di piccoli istanti.. questo è uno di quelli.

Gabriella

Ragazzi, che meraviglia scoprire che esistono posti così in Italia!...In questo povero Paese bistrattato, in cui ci vendono paura e disillusione...esiste una comunità di gente semplice e sorridente, di persone interessanti e intraprendenti, in cui appena arrivi respiri un'aria diversa, leggera e gioisa...In mezzo al verde, alle sfumature dell'autunno o al giallo dell'estate, o in qualsiasi momento dell'anno...Il posto è semplice eppure curatissimo, straripante di colori, di opere e strane creature in ogni angolo, disegnate fino in mezzo ai boschi...con i materiali più diversi, ogni cosa può diventare arte...
Si mangia tutti assieme in mega tavolate che mi hanno troppo ricordato lo spirito del Cammino di Santiago, altra esperienza meravigliosa fatta quest'anno...E ad Alcatraz la gente mi ha davvero ricordato quei pellegrini che ho incontrato lungo il cammino, non turisti, ma persone che senza conoscerti ti salutano per prime, ti regalano un sorriso...
Ci si serve da soli, ci si sparecchia da soli e si utilizzano i contenitori per la raccolta differenziata...qua tutto è all'insegna del rispetto dell'ambiente...
E la cucina, meravigliosa...tutti piatti biologici e sani, stra naturali...
Si sta bene solo a respirare gli alberi e le piante, a contemplare il verde delle colline dell'Umbria, ma ci sono anche tante attività, tutte originali, sempre diverse, tutte all'insegna della scoperta e del sorriso.
Eleonora, meraviglioso raggio di sole, una persona che sarebbe bello poter avere vicino sempre...
Jacopo, geniale folle pieno di idee, di vita e sempre aperto a nuove proposte, mai fermo, sempre in evoluzione...
Grazie davvero, siamo stati lì sono un giorno e mezzo dal 01/11/11 al 02/11/11 per problemi di lavoro, ma ci siamo sentiti subito come a casa...
Un'esperienza da rivivere sempre, che non stanca mai, che può solo regalare ed arricchire sempre di più... Grazie ragazzi...Modena non è proprio dietro l'angolo e per noi scendere per raggiungere quei colli meravigliosi non è così semplice, ma appena possibile sarà da rifare...E riscaldarsi, rinvigorirsi, reimparare a sorridere come lì si insegna...Alcatraz è una filosofia di vita, proprio quella che io voglio sposare!!! Grazie Jacopo, Eleonora, tutti i preziosi collaboratori e i meravigliosi ospiti...Anna e Luca

Allora sì, ad Alcatraz è possibile passeggiare tranquilli, mangiare bene, circondarsi di colori, parlare con persone che senti simili, respirare una semplicità che percepisci autentica e tutti noi sappiamo quanto questo sia raro! Dunque ho trovato ...un'oasi? Un intervallo? Un rifugio? No, direi che Alcatraz è un luogo che a me fa dire: -Ma allora è ancora possibile vivere, semplicemente ascoltando, se stessi, la natura, l'altro, emozionarsi con la danza, la musica, le parole...in una parola VIVERE da esseri umani! Grazie Jacopo, grazie Eleonora, grazie Stefano Benni!
Patrizia

...nel senso che siamo rimasti troppo poco. Ma anche nel senso che la cucina di Angela ci ha reso voraci!
All'arrivo in auto i faccioni dipinti e gli animali, fantastici e non, ci accolgono con indulgenza ed Eleonora dalla bellezza meravigliosamente scomposta ci offre un tè. Noi subito entriamo in mille imbarazzi, radicati nelle nostre abitudini sociali e nell'ambiguità di questo posto ancora sconosciuto, Alcatraz. Grazie, portiamo noi? Facciamo noi? Paghiamo?
Per fortuna "guariamo" subito e come tanti prima di noi ci lasciamo conquistare: i boschi al tramonto, i bungalow confortevoli e variopinti, le decorazioni che impreviste spuntano tra gli alberi.
Rivangare le lotte studentesche con Jacopo (ma come ho fatto? Non ero neanche nata!), ascoltare la storia di Gabriella, semplicemente trovarsi allo stesso tavolo di persone con cui si è riso, discusso, condiviso.
Condire il tutto con un cibo intenso, primordiale, elegante.
Ancora mi sorprendo a ricordare la gentilezza, la disponibilità e i sorrisi di tutti, i passaggi in auto, le spiegazioni alle nostre infinite curiosità, i "cicchetti" fatti in casa, tutto donato con spensieratezza.
Grazie della vostra normalità, che chissà come è definita bizzarrìa, delle confidenze a tarda ora, i gatti-guida, i Benni sornioni sul divano (perché sono tanti, in realtà), della sfida al cappello più buffo. Primi ricordi di un mondo parallelo dove tornare appena possibile, anche solo per alzarsi di nuovo in piena notte, aprire la finestra sul bosco e annusare un po' le stelle.

Su http://www.tripadvisor.it/Search?q=alcatraz+gubbio&sub-search=CERCA&lang... sono state pubblicate 7 recensioni che ripubblichiamo qui (e ringraziamo sentitamente i recensori augurando loro ogni fortuna!!!)

Alcatraz è il posto più decattolicizzato e decristianizzizzato d' Italia. In nessun altro posto, nella nazione, troverete un coefficiente di ragionamenti coatti minore
In altre parole, l'ignoranza è tollerata, ma vigono rigidi controlli per evitare che essa si moltiplichi e si riproduca fino a degenerare nella idiozia della fede.
I cittadini di Alcatraz seguono esami rigidissimi per dimostrare che sono elastici.

Sono giunto ad Alcatraz in condizioni di consapevole crisi di squilibrio energetico Auspico che vi si crei una struttura di "pronto-soccorso",un percorso d'emergenza in cui le energie maschili e femminili vengano equilibrate, tramite sette terapie differenti...ogni soggetto in difficoltà vedrà istantaneamente e miracolosamente di nuovo tornare la quiete la pace e la calma in sè. Geniale, no ?