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Il delirio delle merci nuove buttate via. Lo impongono le Leggi Idiote Italiane!!!!

Il 5% delle famiglie italiane ha problemi ad arrivare a fine mese con le spese base. Intanto lo stato continua imperterrito a sbattere al cesso miliardi di euro in tutti i settori. Ma in alcuni casi si va oltre il deliro tremens. Giorni fa la finanza ha sequestrato in puglia 500 mila esemplari di prodotti cinesi. Una quantità enorme che va ad aggiungersi alle decine di migliaia di capi di abbigliamento, oggetti per la casa, giochi e tanto altro che ogni anno vengono sequestrati perché con marchio contraffatto opure importati in modo irregolare. Dove va a finire questa enorme ricchezza? Per legge deve essere distrutta, seguendo peraltro modalità complicate e costose. Ho intervistato un responsabile per la distruzione delle merci contraffatte per conto di una multinazionale della moda (che preferisce restare anonimo). Mi ha descritto gli enormi capannoni pieni di migliaia di borse o jeans fiammanti, bellissimi... anche lui si sente male quando deve controfirmare l'ordine di distruzione. Poi spiega: "D'altra parte si tratta di prodotti con marchi falsi e le case proprietarie dei marchi non vogliono che questa merce sia messa in giro con il loro marchio." Ok, trovate un sistema! Togliete la griffe, fate quel che volete, ma non vi vergognate a distruggere milioni di euro di roba in un mondo dove c'è gente che non ha da mangiare? E non è vergognoso che beni sequestrati dalle forze dell'ordine, pagate dai cittadini, non possano essere utilizzati per ripagare i costi delle inchieste? E poi non ci sono i soldi per pagare i poliziotti! VERGOGNA!!! Seguendo la traccia di questo spreco maniacale e malato mi trovo a intervistare l'amministratore delegato di un'azienda piemontese specializzata nella distruzione di rifiuti speciali (che preferisce restare anonimo). Qui arrivano migliaia di televisori, computer, radio, elettrodomestici che devono essere smontati, i componenti suddivisi per tipologia e poi fatti a pezzi per essere rivenduti come materia prima da riciclare. Sembrerebbe una cosa buona. Anzi ottima rispetto a Napoli dove tutto finisce in discarica. Ma anche una cosa giusta può essere realizzata in modo imbecille. E noi italiani siamo maestri in questo. Infatti la legge impone che questi rifiuti classificati come speciali debbano essere suddivisi per tipologia di materiali e POLVERIZZATI. Qualche testa di cazzo ha deciso di vietare che si possano riutilizzare i componenti ancora funzionanti, che si possano aggiustare gli elettrodomestici rotti e rivenderli. "Ma la cosa incredibile" Mi racconta l'amministratore delegato "Ci arrivano interi camion di elettrodomestici nuovi, ancora imballati, scartati dai supermercati perché presentano piccoli difetti, magari solo un graffio o un'ammaccatura. Non possiamo rivenderli in nessun modo e dobbiamo spendere un sacco di soldi per i controlli e la registrazione di ogni carico per evitare che qualcuno possa prendersi prodotti ultimo modello, nuovi di zecca, che per legge devono essere fatti a pezzi. C'è poi da considerare che molte volte i computer vengono sostituiti ogni 3 anni, senza che ve ne sia un motivo reale... Buttano ogni anno attrezzature perfettamente funzionanti... Dovendole proprio buttare via si potrebbero spedire nel terzo mondo e aiutare l'alfabetizzazione informatica dei popoli poveri..." (Se hai Bot vendili, l'Italia è allo sfascio mentale) Ma essere scemi non è obbligatori. Piccoli gruppi in Italia stanno creando iniziative per recuperare quel che viene buttato. Si tratta di iniziative che in altri paesi esistono da decenni (vedi l'esempio di Curitiba, dove fanno questo ed altro, vedi il racconto in un articolo del 2001 su http://www.alcatraz.it/redazione/NEWS/show_news_p.php3?NewsID=2153. Per quanto riguarda le esperienze italiane su http://www.buonenotizie.it/asp/articolo_dettaglio.asp?t=I+pc+riciclati+t... leggo che a Sommacampagna, Verona, il gruppo www.os-3.org/ ha lanciato una iniziativa ottima: Cito l'articolo qui sotto. E ne approfitto per chiedere: qualcuno conosce altre esperienze di riciclaggio intelligente in Italia? (usa lo spazio commenti a questo articolo per segnalarle) I pc riciclati tornano come nuovi Favoriscono risparmio energetico e minimizzano i rifiuti tecnologici Sommacampagna (VR), 26 agosto 2008. Quasi 30 computer smontati, riparati e rimessi in circolazione, tutto materiale inquinante sottratto allo smaltimento, significano anche risparmio di petrolio, acqua e sostanze chimiche, materiali che sarebbero stati impiegati nel processo di produzione di nuovi PC. Sono questi gli intenti dell'Officina per una Società Sostenibile e Solidale (OS3), un'associazione costituita attorno ai valori dell’etica e della sostenibilità ambientale, attiva già da tre mesi e che inaugurerà la propria sede domenica prossima, nell'ambito della Fiera di Sommacampagna. Nella loro officina i volontari del trashware (così amano chiamare la loro attività) ridanno nuova vita a macchine destinate alla distruzione solo perché apparentemente obsolete. "I computer sono sostituiti di norma ogni tre anni o poco più," dice Mirco Gasparini, responsabile dell'Officina, "ma si tratta di una manovra orchestrata dai produttori di software e hardware. In realtà le macchine potrebbero durare anche più di dieci anni". "Con un cacciavite, un compressore e un po' di inventiva," dice Matteo Castioni, presidente di OS3, "diamo forma concreta ai nostri ideali di risparmio energetico e aiutiamo la collettività a minimizzare i rifiuti tecnologici". L'officina sarà aperta al pubblico tutti i martedì a partire dalle ore 18, per ritirare i computer obsoleti dai cittadini sottoforma di donazione. E le macchine rigenerate, che fine fanno? "Cerchiamo di favorire le associazioni di volontariato come la nostra," continua Castioni, "ma anche chi non può (o non vuole) sottostare alle regole del consumismo informatico, troverà qui la macchina che gli si adatta". Ma l'attività non si limita al trashware: l'officina fornisce anche corsi di formazione, come 'Smonta & rimonta', su iniziativa del comune, che ha sfornato un gruppo agguerrito di abili meccanici del PC. Non occorre essere dei maghi del computer: "Basta condividere la nostra attenzione per l'ambiente," conclude Gasparini, "le competenze possono essere acquisite qui in officina, tra una chiacchiera e una barzelletta, in un clima operoso, ma amichevole".