Ribellione spirituale

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Viviamo in un'allucinazione collettiva.
La gente non vive veramente

Lettera aperta all'Acqua Rocchetta

 

Cara Acqua Rocchetta,

credo che oggi usciro' dal mio frivolo torpore e mi impegnero', a costo di sembrare banale, a scriverti per dirti: grazie di cuore.
Finalmente. Ci voleva proprio. Tutte noi sentivamo l'esigenza di quest'ultimo colpo di genio dei nostri amici pubblicitari!

Soprattutto se pensi, cara Acqua Rocchetta, che il 90% di noi si colloca nella cabina di sinistra e venderebbe la sua chioma fluente pur di evitare una giornata di shopping con Biancaneve e le quattro streghe di Durer.

Parlo di noi donne normali naturalmente. Le sfigate.
Massi'! Quelle con la cellulite, le adolescenti complessate, le neo-mamme, le donne in menopausa, le madri, le fidanzate... e, tra loro, io, che, oltre ad essere la sorella gemella della morettina, ho passato tutta l'adolescenza a saltellare tra anoressia e bulimia.
Certo, cara acqua Rocchetta, se ti avessi incontrata prima sulla mia strada, forse tutti quei problemi non li avrei avuti.
Adesso lo so.
Cara, cara, Acqua Rocchetta, siamo tutte contentissime di sapere che i reni della Chiabotto continuino a funzionare alla perfezione filtrando litri e litri di urina profumata e che l'attivita' della sua vescica abbia riscontri tali sui suoi ormoni da trasformarla nella figa che e'.
Immaginiamo che, se non ci fossi tu, la povera Chiabotto sarebbe una nana grassa e ossigenata. Proprio come noi, che beviamo l'acqua del rubinetto.
Grazie. Anche a nome della Chiabotto, a questo punto.

In un'agenzia del settembre del 2008, il direttore creativo di Gucci, Frida Giannini, prendeva le distanze dalla tendenza, in voga ancora l'anno precedente, di scegliere modelle particolarmente scheletriche per le passerelle. E Parah proponeva Impronte, una collezione adatta anche a quelle come me.
In realta' gia' nel 2007 comparivano a Milano le prime campagne contro le modelle anoressiche e trovavano spazio sulle passerelle anche collezioni come quella della Marini, che problemi con il suo corpo morbido sembra non averne affatto.
Oggi sulla passerella “media” non sfilano certo donne sovrappeso, ma sicuramente si sta cercando di modificare il gusto generale, proponendo abiti adatti a forme sempre piu' “quotidiane”.
La stessa campagna fotografica di Toscani (2007), quella con la francesina anoressica, per quanto scomoda, aveva come scopo quello di portare alla luce un problema sempre piu' diffuso e importante.
Per non parlare della pubblicita' della Dove che, da qualche anno, ci fa vedere solo ascelle bellissime e corpi idratati di donne normopeso.

L'antagonista della Chiabotto nella tua pubblicita', cara Acqua Rocchetta, e' proprio questo. Una ragazza normale. E anche piuttosto bella, secondo me.
Quelle fuori standard sono le quattro streghe e la Chiabotto stessa che, se non possono evitare di essere tanto fighe, potrebbero per lo meno evitare di denigrare chi non ha ottenuto, come loro, la raccomandazione di Madre Natura.

Io, intanto, continuero' a non bere Acqua Rocchetta.
Ma tu, cara Acqua Rocchetta, ritira quello spot dalle trasmissioni.

Grazie

Marianna