Ancora dobbiamo piangere dei morti
Inviato da Jacopo Fo il Lun, 04/06/2009 - 19:07Case che crollano e i morti sono più di cento per un terremoto che in nazioni civili non avrebbe causato neanche un ferito.
L'Abruzzo ridotto come un'area di guerra.
E' l'Italia delle scuole che crollano seppellendo gli scolari.
Delle mille scuole che andrebbero chiuse domani.
dei fiumi intasati che poi straripano travolgendo argini indeboliti dalle speculazioni. I grandi disastri figli della corruzione e di leggi scritte per salvare i politici e i loro amici. Leggi scritte per vessare i cittadini onesti con la burocrazia e avvantaggiare i corrotti.
Abruzzo. Zona sismica. Nel 1915 ci fu un terremoto che causò 30 mila morti.
Zona sismica quindi. Molto sismica. In zona sismica tutte le costruzioni devono essere antisismiche. Migliaia di metri cubi di carte bollate per le autorizzazioni edilizie, perizie, controperizie e poi le case crollano.
Com'è possibile che sia crollata completamente perfino la prefettura dell'Aquila? Rasa al suolo!
Le leggi antisismiche non vengono rispettate neppure nelle costruzioni pubbliche.
E' crollata la Casa dello Studente, un orfanatrofio delle suore ristrutturato due anni fa, intere palazzine si sono sbriciolate, altre sono uscite quasi indenni dal sisma. Dove hanno messo il cemento le case hanno retto.
E' la solita storia.
E' l'Italia dei furbi che trovano sempre una nuova idea per fare i soldi alle spalle dell'Italia che lavora. E che poi resta sotto le macerie.
O attonita a piangere i propri morti.
E inoltre ci tocca sentire le ipocrisie di politici e giornalisti.
Un oceanico convulso bla bla senza senso.
E il solito giornalista marziano che chiede: "Come si sente a essere l'unico sopravvissuto della sua famiglia?"
Signori dell'Italia, Grandi Potenti, per favore: dedicate il prossimo secolo a vergognarvi.