Ribellione spirituale

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Viviamo in un'allucinazione collettiva.
La gente non vive veramente

Io vi sfido, comunisti bastardi!

Il Corriere della Sera sta conducendo una campagna di denuncia contro lo spreco di stato che lo porta a sinistra delle posizioni di Lotta Continua del 1977.
Il libro di Rizzo e Stella, "La Casta", e' in testa alle classifiche dei libri piu' venduti.
Montezemolo grida contro i costi della politica.
E grazie ai titoli cubitali di tutti i quotidiani ora anche i sassi sanno che la Camera dei Deputati ci costa 1 miliardo e rotti di euro. 2000 miliardi di lire.
Duemila miliardi di lire. Aggiungi i costi del Senato e del Quirinale e dei ministeri e arrivi a una cifra di denaro intorno ai 4000 miliardi di lire. Molto piu' del doppio dei costi di Francia, Germania, Inghilterra.
Un bilancio che offende qualunque buon senso, qualunque decenza, qualunque moralita'. E mentre milioni di italiani faticano ad arrivare a fine mese la classe politica brucia quantita' di denaro immense. A colpi di delirio: un pasto alla camera costa 90 euro a coperto, gli onorevoli pagano 9 euro. I cittadini 81.
I M P O S S I B I L E da credere, da giustificare, da comprendere.
E gli italiani che fanno?
Bofonchiano al bar, mugugnano in metropolitana, si lamentano in ufficio.
Patetico popolo di cazzoni senza spina dorsale, idee, volonta', ideali.
Troppo abituati a chinare la testa, chiedere una raccomandazione, una spintarella, un aiutino piccolino.
E sinceramente se tieni la testa sulle spalle e i piedi per terra, non puoi credere che si riuscira' a uscire da questa merda.
Non c'e' alcuna possibilita'. Il sistema appare perfetto e onnipotente. L'opposizione dei ribelli risibile e impotente.
Il sistema ha scavato un buco morale nella societa', una rete di complicita' nutrita da guadagni sibaritici, stipendi generosissimi, piccoli favori meschini, impunita', alleanze, regalie. Uscieri che non fanno un cazzo, difendono il loro stipendio insieme a funzionari pubblici che approfittano del loro posto nella rete merdona delle leggi impossibili che puoi aggirare ottenendo autorizzazioni, per legge negate, grazie agli amici. Scorciatoie, mangiatoie, tangenti.
Non sembra proprio che ci sia una via per uscirne.
I metodi della vecchia militanza, le strategie facili dei cortei di piazza, i volantini, i blog incazzati non sembrano proprio avere la forza necessaria per cambiare veramente la struttura di questa societa' italiana marcia e putrida, con un'evasione fiscale di piu' di cento miliardi di euro. Duecentomila miliardi di lire.
Abbiamo di fronte un costo della politica e dello spreco di stato, della burocrazia cretina e delle opere incompiute difficile da quantificare ma sicuramente nell'ordine di decine di miliardi di euro all'anno. E contempliamo raggelati un costo altrettanto enorme dei frutti avvelenati di uno stato che non funziona. Alla politica va imputato il costo della criminalita', del disfunzionamento della giustizia, degli incidenti stradali (altro record italiano), della malasanita', dell'inquinamento: altre decine di miliardi di euro.
All'anno. Tutti gli anni.

Una muraglia cinese di soldi nostri buttati al vento. Un oceano di difficolta' e sofferenze per milioni di cittadini che non riescono a sedersi alla tavola imbandita dei vincenti.

E tutto questo ormai e' chiaro, detto e ridetto da decine di eccellenti trasmissioni televisive, libri, giornali, pagine web.

E' chiaro che solo se succedera' qualche cosa di nuovo, solo se si fara' strada un'idea diversa della politica, dell'iniziativa, della protesta, della resistenza al sistema del dolore, solo allora potremo sognare un cambiamento.
Ma niente di questo si vede all'orizzonte.
Neppure si riesce a ipotizzare questo cambiamento di strategia e di tattica.

I partiti della sinistra sono parte del sistema della pappatoria totale.
I movimenti vivono un'era asfittica di opposizione senza fantasia e senza capacita' di incidere sulla realta': chiusi nei nostri ghetti ci lamentiamo.

Cari compagni, comunisti bastardi, sopravvissuti ai sogni di un mondo migliore, ribelli artritici, abbiamo di fronte una prova immensa.
E non sembra proprio che abbiamo la forza, l'energia e l'intelligenza per affrontarla.
Guardiamoci in faccia: siamo vecchi, siamo stanchi, siamo bravi a parlare e a litigare tra di noi e non abbiamo certo il fiato per metterci a scalare questa montagna di merda franosa.
Facciamo solo finta. Ginnastica.

Dalla nostra parte abbiamo solo un elemento: qualche cosa che ci ha contaminato la mente cancellando, inspiegabilmente, insieme a vecchi numeri di telefono di donne che abbiamo amato, anche la capacita' di smettere di incazzarci.
E allora e' inutile la manfrina di continuare a dire che tanto non c'e' niente da fare contro questa merda che abbiamo di fronte da quando siamo nati.
Allora prendiamo la situazione per quello che e'. Fino che saremo vivi continueremo a fare quel che vogliamo fare, qualunque cosa sia, e non potremo smettere di cospirare contro questo schifo, sperando che finalmente crolli.
Ma allora, se proprio non riusciamo a farne a meno, mettiamoci a ragionare sul serio sulle possibilita'.
E allora vi sfido, comunisti bastardi, amici miei, a spremere quel poco di cervello che ci e' restato dopo gli eccessi di consumi di sostanze psicotrope, alcool, notti in bianco sui treni verso i punti di raduno dei cortei e amori terribili e incompresi e disgrazie crudeli che ci hanno tagliato il fiato e impietrito l'anima.

E la prima mossa, come in tutti i grandi complotti che si rispettano, e' cominciare a discutere, scientificamente.
E quel che segue e' il mio contributo alla discussione.
E tanto per cominciare con il piede giusto vorrei circoscrivere questa discussione al cosa fare e come.
Se ci mettiamo a discutere di teoria, di filosofia, di Hegel e Marx siamo fottuti, lo sappiamo per esperienza.
E non partiro' neppure da zero in questa discussione. Ci sono una serie di punti fermi che do per scontati.
Non sto parlando a tutti ma solo ai miei compagni. A quelli che in questi due decenni durissimi hanno fatto la scelta dell'opposizione concreta, della costruzione di pezzi di alternativa: il consumo critico, il commercio equo e solidale, il boicottaggio economico delle multinazionali del dolore, la diffusione dei consumi etici, del biologico, delle ecotecnologie, la ricerca di nuove vie di comunicazione e organizzazione all'interno della rete, una nuova idea sulla vita, l'etica, l'amore, i sentimenti.
Su questi temi ho scritto gia' abbastanza. In particolare rimando a tre testi: "Pessimismo cosmico e gnocca globale" e "Perche' internet salvera' il mondo" e "La rivoluzione pigra".

Da dove comincia la nuova politica?

Tutta l'attenzione di sindacati, partiti e buona parte del Movimento e' incentrata su richieste di aumenti salariali, pensionistici, assistenziali eccetera.
Il ragionamento cardine della sinistra e': i lavoratori, i disoccupati, gli emarginati hanno bisogno di piu' soldi, facciamoceli dare.
In una situazione di crisi come quella che stiamo attraversando questa strategia e' perdente.
Io credo che il centro della nostra strategia dovrebbe essere invece la lotta allo spreco, ai costi deliranti della politica alla burocrazia e all'inefficienza.
Come ho detto all'inizio, ogni anno l'Italia butta via una cifra di denaro nell'ordine di un paio di centinaia di miliardi di euro (400 mila miliardi di lire).
Quindi, non si tratta di chiedere aumenti salariali quanto di imporre un taglio dello spreco che realisticamente potrebbe raggiungere i cento miliardi di euro: duecentomila miliardi di lire.
Una ricchezza enorme che potrebbe liberare energie colossali e creare benessere e ricchezza per i lavoratori.
Tagliare i costi e i tempi della burocrazia, spuntare le unghie alla criminalita' vorrebbe dire rendere piu' competitivi i prodotti italiani. Far funzionare la macchina dello Stato vorrebbe dire cancellare una tassa nascosta che costa a piccole e medie imprese il 20% almeno del fatturato. Ma questo calcolo economico non rende l'idea della potenzialita' di un simile cambiamento.
In Italia siamo in testa alle classiche della corruzione, delle fatture non pagate, dei fallimenti, delle piccole truffe e camurrie messe in atto da banche, assicurazioni, aziende telefoniche eccetera. Sistematicamente le aziende disoneste e quelle infiltrate dai capitali mafiosi hanno piu' probabilita' di fare affari delle aziende che lavorano onestamente. I furbi ottengono facilmente quelle autorizzazioni e quelle facilitazioni che invece sono negate a chi lavora con qualita' e impegno. Quindi non solo le aziende gestite da persone onorevoli pagano una tassa supplementare del 20% (burocrazia, criminalita', disonesta' commerciale), devono pure pagare le tasse per chi non le paga e devono inoltre sprecare energie preziose (mentali ed economiche) per non annegare in un sistema che privilegia i peggiori.
Dare opportunita' agli onesti moltiplicherebbe per 3 volte la loro capacita' di iniziativa economica e di innovazione.
A questo e' da aggiungere che, a causa dell'inefficienza latrocinante della politica, in Italia i servizi essenziali funzionano male: mancano infrastrutture essenziali.
Ad esempio, il trasporto delle merci ha un costo enorme perche' non esiste un sistema di interfaccia tra il trasporto su rotaia (per le grandi distanze) e il trasporto su ruote (dalla stazione piu' vicina al punto di consegna). In molti altri paesi in ogni stazione esistono strutture che permettono di scaricare velocemente i container dai treni caricandoli sui camion.
Non esistono poi sistemi analoghi di interfaccia tra il trasporto su acqua e quello su ruote. Addirittura, la nostra meravigliosa rete di fiumi e canali, che fino a cento anni fa assorbiva gran parte del trasporto di merci, e' quasi impraticabile per il suo totale abbandono. Il trasporto su acqua e' quello meno costoso ed e' essenziale per le grandi potenze economiche.
Il fatto che in Italia cio' non esista provoca un aumento vertiginoso del trasporto su ruote intasando le autostrade e quindi creando un costo enorme in termini di rallentamento del traffico, di usura delle strade e di investimenti per lo sviluppo della rete stradale costantemente insufficiente. Sviluppare dell'1% la rete stradale ha un costo enormemente maggiore che ottenere lo stesso aumento di capienza, in termini di tonnellaggio, della rete ferroviaria o idrica.
Una rivoluzione in questa direzione porterebbe a una diminuzione dei costi di tutti i prodotti italiani, una diminuzione del costo al consumo di tutte le merci e di tutti i servizi, una diminuzione delle ore di lavoro (andare e tornare dal lavoro e' un lavoro e NON e' pagato).
Inoltre si otterrebbe una riduzione dell'inquinamento, delle malattie dovute ad esso, delle giornate perse e dei costi dell'assistenza medica e una maggior efficienza di tutto il sistema produttivo.
Infine, si otterrebbe una diminuzione notevole del consumo di carburanti e un conseguente miglioramento della bilancia dei pagamenti con l'estero, quindi una maggiore solidita' del Sistema Italia.
Discorsi analoghi li potremmo realizzare a proposito dei costi della telefonia e del mancato collegamento a internet veloce di parte del paese, della mancanza di garanzie sul sistema azionario (Parmalat docet), dell'assenza di controlli sull'inquinamento, sulla qualita' dei prodotti e dei contratti di massa (telefonia, assicurazioni, banche ecc), della cattiva qualita' della scuola e della formazione, della mancanza di mezzi per la ricerca, dei tempi biblici della giustizia e della mancanza di certezza della pena (viviamo nel paradiso dei cavilli legali che permettono ai delinquenti di salvarsi).
Un'azione intelligente, efficiente e decisa in tutti questi settori porterebbe a un aumento enorme del benessere degli italiani, una maggiore ricchezza reale a parita' di stipendio, uno sviluppo dell'economia, una diminuzione della disoccupazione, una diminuzione dei prezzi (visto che il 20% del costo di un qualunque prodotto italiano e' costituito dal costo della burocrazia e dei truffatori, grazie dell'inefficienza del sistema giudiziario). A questo 20% andrebbe poi aggiunto il costo dell'inefficienza delle infrastrutture e dei servizi (trasporti eccetera).
E' impossibile pensare oggi di ottenere un aumento degli stipendi dei lavoratori del 20%. E' invece possibile ottenere una diminuzione dei prezzi delle merci e dei servizi teoricamente superiore a piu' del 20%. Ovviamente, centrare interamente questo obiettivo e' improbabile ma e' realistico pensare di ottenere una diminuzione del 10% dei prezzi al consumo in 5 anni.
Abbiamo visto risultati di questo genere nel mercato dei computer, dei cellulari, dei viaggi aerei. Perche' non possiamo sognare un taglio dei costi di tutte le merci ottenuto grazie a una razionalizzazione del Sistema Italia?

Stiamo parlando di dare a tutti i lavoratori l'equivalente di uno stipendio in piu' all'anno.

Mettere al centro della nostra iniziativa politica la lotta alla burocrazia, allo spreco, all'inefficienza, alla disonesta' economica, alla corruzione, alla criminalita' cambierebbe completamente la nostra capacita' di incidere sulla realta'.
Riusciremmo a costruire un'alleanza tra i lavoratori e gli artigiani, i commercianti, i piccoli e i medi imprenditori capace di opporsi al blocco sociale costituito da classe politica, grandi gruppi economici e le caste privilegiate di funzionari pubblici, avvocati, notai, commercialisti, truffatori e delinquenti che hanno tutto l'interesse a continuare a vivere in un sistema che non funziona.
Vogliamo veramente liberarci dal giogo delle corporazioni e delle massonerie?
I leader della sinistra parlamentare e del Movimento lo dicono ma non vogliono capire che solo dando efficienza all'Italia possiamo riuscirci.

Tre stipendi in piu' all'anno per tutti i lavoratori e i pensionati!!!

Il secondo punto del nostro programma rivoluzionario dovrebbe essere la consociazione dei consumatori.
Oggi il sistema con il quale i lavoratori spendono i loro salari e' basato sulla debolezza dei consumatori e sulla pervicace prepotenza delle multinazionali che controllano il mercato.
Semplicemente organizzando acquisti collettivi di generi di prima necessita' e consociando servizi semplici (banche del tempo) possiamo ottenere un risparmio pari a uno stipendio all'anno.
Lo hanno dimostrato i gruppi di acquisto che stanno sviluppandosi ovunque.
Il movimento degli acquisti collettivi e' la spina dorsale della nostra strategia.
Si ottiene l'effetto immediato di pagare meno merci migliori e si diffonde la cultura della collaborazione. E la cultura della collaborazione innesca comportamenti che portano a ulteriori vantaggi economici e esistenziali.
Andare in discoteca costa 20 euro, organizzare una festa tra amici non costa quasi niente e ti diverti 6 volte di piu'.

Oggi i gruppi di acquisto soffrono per due scelte ideologiche che ne limitano fortemente la forza.
Innanzi tutto sono generalmente esclusi dagli acquisti collettivi tutti i servizi (banche, assicurazioni, telefonia, elettricita', viaggi ecc) e molti prodotti (auto, cellulari, computer, elettrodomestici). Non ha senso: consociamo tutti i consumi, non solo quelli elementari.
Ma alla scelta di comprare collettivamente solo i prodotti di base (cibo, vestiti, detersivi, ecc) e' collegata la scelta di gestire i gruppi di acquisto solo con il lavoro volontario. Il Movimento e' terrorizzato all'idea di costruire delle centrali professionali che gestiscano grandi contratti collettivi. Anche perche' si porrebbe automaticamente la necessita' di pagare questi professionisti che andrebbero a trattare contratti da milioni di euro.
E' inaccettabile, per il modo di vedere di molti compagni, che un membro di un gruppo di acquisto sia pagato per gestire il gruppo stesso, figuriamoci l'idea di dare 10 mila euro al mese a un manager che deve contrattare  e controllare centomila contratti telefonici.
Oggi un dirigente di una multinazionale supera facilmente le decine di migliaia di euro al mese di stipendio. Come e' possibile pensare di avere manager di grande livello offrendo loro 1500 euro al mese? Se chiediamo a un grande professionista di lavorare per una grande causa rinunciando al 90% del suo stipendio potenziale forse ci da' retta. Ma se gli chiediamo di rinunciare al 98,5% del suo stipendio potenziale ci mandera' affanculo.
Non possiamo pensare di trovare decine di santi che siano contemporaneamente grandi professionisti. Il massimo che possiamo sperare e' trovare dei grandi professionisti che siano disposti a lavorare per uno stipendio non esagerato.
Io sarei disposto a pagare anche 20 mila euro al mese uno capace di organizzarmi un contratto di telefonia collettiva che frutti un risparmio del 20% dei costi telefonici a milioni di consociati.
Il problema di quanto siamo disposti a pagare manager capaci e onesti, disposti a lavorare in modo trasparente sotto il costante controllo dei gruppi di acquisto, e' centrale.
Se riuscissimo a consociare 100mila persone potremmo anche decidere COME vogliamo i prodotti che acquisteremo. Ad esempio, potremmo comprare ogni anno 10mila auto ecologiche, che consumano meno di 2 litri di carburante per 100 chilometri, che sono coperte di pannelli solari fotovoltaici e hanno un sistema di propulsione ibrido (carburante-elettrico).
E potremmo contemporaneamente organizzare un sistema di acquisto basato sull'affitto delle auto ai soci compratori che sono disposti a condividere l'uso dei mezzi ottenendo ulteriori risparmi.
Ma e' chiaro che per gestire un'operazione di questa portata servono i migliori manager sulla piazza.
Possiamo cercare dei leader carismatici animati da illuminazioni divine oppure cercare professionisti di provata esperienza e pagarli il giusto non rispetto alle paghe medie dei lavoratori ma rispetto alle loro capacita'. Ricordo che il vecchio Marx diceva che dopo il capitalismo avremmo avuto il socialismo che e' la societa' dove ognuno viene pagato secondo le sue capacita'. Solo successivamente la societa' socialista avrebbe prodotto l'uomo nuovo capace di edificare la societa' comunista dove ognuno viene pagato in ragione dei suoi bisogni. L'idea di pagare oggi tutti allo stesso modo e' figlia del populismo cattolico non certo del marxismo.
Se riuscissimo a creare un sistema simile avremmo ottenuto il risparmio di un altro stipendio mensile all'anno. Piu' uno risparmiato con i generi di prima necessita' e fanno due. E sono tre se ci aggiungiamo un'eventuale diminuzione dei prezzi ottenuta razionalizzando il Sistema Italia e liberandolo da burocrazia, inefficienza e disonesta'.

Far crescere la cultura della gestione razionale del bilancio familiare.

La costruzione della consociazione di massa degli acquisti e la produzione conseguente di nuove tipologie di prodotti piu' intelligenti ed ecologici e' pero' solo un elemento di questa strategia.
Un altro passo essenziale e' la creazione di una struttura professionale capace di aiutare le famiglie italiane a razionalizzare la loro spesa. Grazie a una ricerca del Politecnico di Milano sappiamo che negli ultimi 30 anni le famiglie del centro nord hanno buttato dalla finestra l'equivalente del valore della loro casa perche' hanno sprecato energia.
Le famiglie italiane potrebbero risparmiare uno stipendio all'anno semplicemente razionalizzando i loro consumi energetici: e' necessario isolare i tetti, mettere doppi vetri e termostati, adottare caldaie efficienti che servano il maggior numero possibile di abitazioni, installare pannelli solari termici e fotovoltaici, lampadine ad alto risparmio e riduttori di flusso, usare filtri per l'acqua potabile invece di comprare acqua minerale in bottiglia.
Un altro risparmio verrebbe dalla razionalizzazione dei contratti assicurativi: la maggioranza delle famiglie e delle imprese ha contratti che sono mal congegnati e che non coprono i veri rischi. Paghi l'assicurazione per anni e quando subisci un disastro scopri che non sei coperto sufficientemente da quel rischio.
Lo stesso discorso lo potremmo fare sul modo nel quale le famiglie e le imprese gestiscono i loro risparmi. Oggi una cooperativa che investisse il denaro dei suoi soci in impianti fotovoltaici, idrici ed eolici potrebbe offrire un rendimento annuo superiore al 7% con una sicurezza imparagonabile rispetto a qualunque altro prodotto finanziario. Un simile prodotto finanziario in Italia non esiste ma esiste in molti paesi del nord Europa. Ad esempio, si tratta di uno dei punti di forza del sistema Germania. Li' sia lo Stato che i sindacati hanno lavorato in questa direzione offrendo alle famiglie la possibilita' di aumentare il loro livello di benessere economico gestendo in questo modo i loro risparmi.

Mettiamo insieme il risparmio ottenuto negli acquisti, con i tagli allo spreco energetico, con il miglioramento della qualita' e della convenienza dei prodotti che i gruppi di acquisto potrebbero commissionare, con la razionalizzazione del sistema di assicurazione e risparmio adottato, con la diminuzione dei prezzi delle merci ottenuto con la lotta all'evasione fiscale, alla burocrazia, alla disonesta' e all'inefficienza e otteniamo un aumento potenziale del potere d'acquisto dei lavoratori veramente notevole.
Nessuna lotta sindacale per l'aumento dello stipendio puo' ottenere un decimo di questo risultato.
Ma l'iniziativa sulla lotta allo spreco e la consociazione degli acquisti ha un vantaggio che supera qualunque considerazione meramente economica. Parlo di un aumento del benessere esistenziale: meno inquinamento, meno malattie, meno ore perse nel traffico, piu' fiducia nella cooperazione, migliori rapporti umani, meno criminalita', piu' serenita', piu' possibilita' per chi ha qualita' di farle fiorire e trarne soddisfazione, meno ingiustizie, meno privilegi, meno furbi.
Parlo di un aumento della qualita' totale della vita!

E qui finisce questa proposta di programma strategico.
Solo due punti: razionalizzazione del sistema (no burocrazia, no costi della politica, no delinquenti e incapaci) e consociazione degli acquisti con la creazioni di prodotti di maggiore qualita'.

Tutte le altre battaglie, la lotta per la pace, contro lo sfruttamento del terzo mondo e la fame, contro l'inquinamento, per la difesa dei diritti dei piu' deboli, stanno completamente dentro questi due obiettivi essenziali. Vogliamo la pace? Per favore basta con i cortei, facciamo delle belle feste e smettiamo di comprare i carburanti dei petrolieri. 
Capire che centomila persone che fanno un corteo concludono mille volte meno di centomila persone che firmano un contratto per comprare solo energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e' un cambiamento di punto di vista totale sulla strategia del movimento (attualmente con il contratto di Alcatraz rispamiamo 0,25 centesimi di euro a Kw sulla bolletta dell'Enel. Abbiamo ottenuto questo accordo con 100 contratti firmati. Quanto risparmieremmo con 100mila contratti?).

Come arrivarci?

La grande domanda e' se l'Italia, legata con i cavi d'acciaio di un sistema tra i piu' corrotti del mondo, sia in grado di liberarsi.
Io credo che sia veramente difficile. Si calcola che direttamente o indirettamente vivano, grazie ai costi esorbitanti della politica, almeno 500mila italiani. Altrettanti sguazzano nel sistema furbesco delle ruberie e dell'evasione fiscale. Aggiungete le corporazioni che si avvantaggiano di privilegi vergognosi e i familiari di tutta questa gentaglia e otteniamo che almeno 10 milioni di italiani hanno tutto l'interesse a continuare a nuotare in questa cloaca.
Da questo punto di vista l'orribile governo Prodi ci offre una possibilita' che non possiamo perdere. Prodi rappresenta una lobby di imprenditori illuminati che ha compreso che il sistema Italia collassa se non si diminuisce il potere delle corporazioni e non si razionalizza il sistema alleggerendo la burocrazia, gli sprechi e i tempi della giustizia. Non sono buoni, semplicemente pensano di poter guadagnare di piu' lavorando all'interno di un sistema che funzioni.
La proposta di Prodi di tagliare 500 milioni di euro dei costi della politica in 3 anni, una cifra analoga nello spreco energetico e gestionale dello Stato e qualche punto percentuale sull'evasione fiscale, e' risibile a fronte di uno sperpero che come si e' detto e' nell'ordine dei 200 miliardi di euro.
Ma e' comunque un inizio, e il fatto che neppure questo primo timido passo riesca a superare il muro corazzato dei lobbisti del dissesto ci dice che Prodi e' oggi un nostro alleato fondamentale perche' rappresenta l'ala pragmatica della classe politica e gli interessi dei grandi gruppi industriali e finanziari che hanno deciso di guadagnare sullo sviluppo del paese, piuttosto che lucrare sul suo collasso.
E' un fatto che le spese della Camera e del Senato come dell'insieme della politica siano lievitate in modo spaventoso sotto il governo di Berlusconi che ha messo in scena un assalto selvaggio alle casse dello Stato. Il problema di Prodi e' che il suo governo e' pesantemente infiltrato dalle truppe degli sfascisti.
Quelli che hanno deciso di usare la potenza finanziaria delle cooperative rosse e bianche per oscuri giochi di potere invece che per i loro scopi originari di sviluppo della cooperazione tra i lavoratori e tra i consumatori.

Quello che possiamo fare in questo campo e' sviluppare l'aggregazione di un blocco sociale che comprenda il capitalismo non speculativo, le piccole e medie imprese (il settore piu' vessato da burocrazia, corruzione e inefficienza) e il popolo dei lavoratori e dei consumatori.

10 leggi per cambiare l'Italia
Da tempo portiamo avanti la proposta di individuare una serie di leggi basate sul buon senso che possano essere appoggiate anche da settori della destra.
Abbiamo gia' individuato un pacchetto di dieci leggi semplici capaci di creare un piccolo ma sensibile cambiamento nel Sistema Italia.
Parliamo della possibilita' di realizzare cause collettive, le class action americane, un indispensabile strumento di difesa dei consumatori che e' presente in tutti i paesi civili e non e' certo un obiettivo comunista, parliamo di elementari diritti civili che teoricamente dovrebbero essere alla base di qualunque sistema capitalista moderno.
Un altro gruppo di proposte contenute nella piattaforma delle 10 leggi per cambiare l'Italia riguarda la necessita' di rendere disponibili in tempi rapidi i beni sequestrati alla mafia e il denaro confiscato durante i processi.
Altre leggi che sosteniamo riguardano la responsabilita' dei pubblici dipendenti, la razionalizzazione di alcuni meccanismi giudiziari e le responsabilita' penali per l'inquinamento.
Abbiamo individuato poche leggi essenziali e ora stiamo costruendo un fronte trasversale di parlamentari e di associazioni che abbia la forza di imporne l'approvazione.
Questa iniziativa non ha per ora scaldato gli animi del Movimento. Manca la concezione di una strategia dei piccoli passi con poche bandiere che sventolano.
Ma si tratta di una proposta veramente potente. Se riuscissimo a spuntarla su questo piccolo pacchetto di leggi avremmo creato un precedente storico e reso concreta la coesione dell'Italia che non vuole affondare.
Riusciremmo inoltre a produrre una crepa nel muro della casta politica dando la possibilita' ai parlamentari che vogliono veramente servire gli interessi della nazione di trovare un modo di farlo e di costruire un forza politica trasversale ed esterna alle segreterie dei partiti.
Questa via e' inoltre l'unica che puo' permettere a Prodi di uscire dall'accerchiamento nel quale lo tengono le lobby delle corporazioni infiltrate nel suo governo.
Noi siamo l'unica speranza di Prodi anche se non sembra che lui l'abbia capito.
Pare invece che lo stia capendo qualcuno all'interno della maggioranza. Ad esempio Di Pietro sta tentato un'alleanza trasversale con Alemanno proprio sull'idea di sostenere insieme un pacchetto di leggi basate sul buon senso.
Si tratta di un segnale molto interessante e positivo, ovviamente passato sotto il silenzio della maggioranza degli osservatori politici.
Ma siamo solo ai primi passi.
Solo se iniziative di lobbing di massa come quella che stiamo proponendo insieme ad alcuni amici del meet up di Roma (www.adottaunparlamentare.it)
troveranno un sostegno massiccio potremo raggiungere un risultato.
Non mi faccio illusioni e non penso a decine di migliaia di militanti che da un giorno all'altro decidano di impegnarsi sulla via dei piccoli passi legislativi.
In questo momento basterebbero 5 persone disposte a lavorare 2 ore al giorno e qualche centinaio disposte a lavorare due ore alla settimana per darci una spinta mostruosa.
Questa e' la caratteristica interessante del nostro progetto. Per essere attuato non necessita della partecipazione di grandi masse popolari. Un piccolo gruppo di militanti, organizzati in modo efficiente, puo' ottenere risultati enormi.
Per maggiori informazioni sulle 10 leggi per cambiare l'Italia clicca qui

La politica dei piccoli passi

Se riusciremo a dimostrare con i risultati che questa via ci porta a cambiare realmente la situazione allora le grandi masse arriveranno.
Quando saremo riusciti a costruire un inizio di consociazione efficiente potremo ottenere condizioni di acquisto e qualita' talmente superiori a quelle del mercato capitalista classico che in molti comprenderanno cosa stiamo facendo.
L'esplosione del numero degli aderenti al gruppo d'acquisto dei pannelli solari fotovoltaici e' la prova che quando si riescono a costruire proposte che uniscono la convenienza economica all'ecologia e alla qualita', le persone rispondono in gran numero anche su proposte complesse come la costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica.
Cercando di sviluppare il successo ottenuto con il gruppo d'acquisto del fotovoltaico abbiamo lanciato altri gruppi di acquisto: solare termico, caldaie ad alto risparmio, prodotti finanziari legati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, telefonia fissa, elettricita' da fonti rinnovabili. Sul blog (http://www.jacopofo.com) pubblichiamo un contatore che registrera' il numero di adesioni ad ogni gruppo di acquisto. Tenete d'occhio questi numeri perche' vi diranno se questo movimento sta crescendo o no.

Ovviamente non ho nessuna prova certa del fatto che questo movimento si sviluppera' e che sviluppandosi otterra' gli obiettivi che si e' prefissato e che questo potra' far uscire l'Italia dalla morsa della delinquenza, dello spreco e della burocrazia.
Mi rendo perfettamente conto che le probabilita' che questo avvenga sono scarse e che il potere dell'oligarchia pare invincibile. Ma visto che non ci sono altre vie vincenti non abbiamo altra possibilita' che sperare che un'ipotesi difficile da realizzare si concretizzi.
Quando non vi sono possibilita' facili restano solo quelle difficili.
Quindi ti prego di partecipare alla discussione su questa proposta non limitandoti a dire "non funzionera'", dimmi come potrebbe funzionare altrimenti.
Non credo che si abbia molto tempo da perdere ormai. Se non ci sono proposte migliori prendiamo quelle che ci sono e assumiamoci il rischio di fallire. Ne sara' valsa la pena comunque: se non succede niente di veramente nuovo l'Italia e' destinata a crollare economicamente e di finire sbranata dalla corruzione e dalla criminalita' organizzata.
E se a livello mondiale la tendenza alla pace, all'ecologia e alla liberazione economica del terzo mondo non prevarra' sul partito della guerra, della fame e dell'inquinamento, ci estingueremo nel giro di pochi decenni e prima del 2020 le condizioni di vita sul pianeta precipiteranno. Siamo di fronte a un'ecatombe, siamo pochi e siamo stanchi, ma siamo sempre i peggiori comunisti bastardi sulla piazza, i peggiori cristiani invasati di buoni sentimenti, i piu' fetenti idealisti romantici, i piu' sputtanati libertari compulsivi.
Uniamoci e rimbocchiamoci le maniche.
C'e' un mondo meraviglioso da costruire. 

Jacopo Fo