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Eureka! 101 strane storie al limite della scienza

Libri Eureka 101 strane storie di scienzaCarissimi,
questa settimana vi presentiamo un nuovo libro edito da Nuovi Mondi veramente interessante.
Si tratta di “Eureka! 101 strane storie al limite della scienza” di Mark Pilkington, giornalista freelance, scrittore ed editor.
Per oltre due anni ha curato Life, l'inserto scientifico di The Guardian. Scrive anche per The London Times, Fortean Times, Arthur e The Wire.
Eureka! raccoglie 101 racconti di scienza che fu, scienza che avrebbe potuto essere, scienza che non avrebbe dovuto essere e scienza che potrebbe ancora essere...

La storia viene scritta dai vincitori, e ciò e' vero tanto in guerra quanto nella scienza. Generalmente si studiano le invenzioni e gli esperimenti più rilevanti quelli che hanno determinato il progresso della tecnologia, della sanita', dell’industria… Ma che ne e' stato degli esperimenti non riusciti e degli inventori che ci hanno quasi rimesso la pelle? Dei geni che sono stati emarginati dal mondo scientifico perche' ritenuti scomodi rispetto allo status quo?
Tutti i personaggi (siano essi geni, pionieri, visionari, sognatori o ciarlatani) descritti in queste pagine sono parte essenziale della storia, anche se fino a ora sono stati in gran parte dimenticati o ignorati.
Eureka! e' la risposta a tutte le curiosita' rimaste insoddisfatte. In questo piccolo ma stupefacente libro formato CD, Mark Pilkington passa in rassegna alcuni dei più curiosi, sconosciuti e intriganti fallimenti occorsi negli ultimi secoli.

Vi proponiamo tre storie… buona lettura!

Per maggiori informazioni http://www.commercioetico.it/libri/nuovi-mondi-media/eureka.htm

LA TV CHE VIAGGIA NEL TEMPO
I suoi gesti, la sua intonazione… com’erano potenti! E che fantastica oratoria!”, scrive Padre Pellegrino Ernetti, descrivendo un discorso di Marco Tullio Cicerone al Senato romano nel 63 a.C.
Ernetti, che mori' nel 1992, era un monaco benedettino, un rispettato storico esperto di musica antica, scrittore, fisico ed esorcista; tuttavia, ciò che rende intrigante la sua descrizione del discorso dell’oratore e' il fatto che il monaco dichiara di avervi assistito personalmente. O quasi.
Ernetti disse in realta' al teologo francese Padre François Brune di averla osservata dal vivo su un dispositivo di deformazione temporale che chiamava il “Cronovisore”. Invece di trasportare le persone nel tempo, il Cronovisore si sintonizzava sugli eventi del passato e li mostrava come si fosse trattato di una televisione che viaggiava nel tempo.
Ernetti dichiarò di aver sviluppato il Cronovisore nel corso degli anni Cinquanta, insieme a 12 famosi scienziati che, a eccezione di Enrico Fermi e Wernher von Braun (entrambi opportunamente deceduti quando i loro nomi vennero pubblicati, nel 1992), desideravano rimanere anonimi. Lo strumento consisteva di numerose antenne, tre delle quali composte da misteriosi metalli, che ricevevano la luce e i segnali sonori su ogni lunghezza d’onda; un cercatore di direzione per sintonizzarsi su un particolare tempo e spazio; uno schermo e un congegno per la registrazione. Ernetti descrisse come l’equipe del tempo, riunita al completo attorno alla sua invenzione, osservò Mussolini e Napoleone che tenevano discorsi e assistette a scene dell’antica Roma, compresa una rappresentazione del Tieste, una commedia perduta di Quinto Ennio, uno degli autori più importanti della Repubblica romana.
Anche se nessuno vide direttamente il Cronovisore, Ernetti forni' delle prove di questi suoi viaggi televisivi, per esempio pubblicando frammenti del Tieste in latino.
Quindi, il 2 maggio 1972, la rivista La Domenica del Corriere pubblicò quello che avrebbe dovuto essere l’asso nella manica di Ernetti: un’immagine ripresa dal Cronovisore che ritraeva Cristo crocifisso. L’equipe aveva assistito interamente ai suoi ultimi giorni: dall’Ultima Cena ai suoi momenti finali di agonia e aveva conservato la foto come formidabile souvenir.
La gloria di Ernetti fu tuttavia di breve durata. Pochi mesi dopo, un’altra rivista rivelò che la fotografia di Cristo era un’immagine capovolta di una cartolina del Santuario dell’Amore Misericordioso, situato nella citta' umbra di Collevalenza. Più recentemente, sono stati avanzati dei seri dubbi sulla trascrizione del Tieste, ed e' emersa quella che sembra essere una confessione sul letto di morte.
Forse e' tempo di aggiungere il titolo di “santo burlone” alla notevole lista di traguardi personali raggiunti da Ernetti.


CHIACCHIERE A LETTO: IL CEREBROPHONE

I libri vengono letti mentre si dorme. Gran parte dello studio viene realizzata quando si dorme.
Alcune persone hanno ottenuto la padronanza di 10 lingue, che hanno imparato durante la loro vita notturna” (Modern Electronics, giugno 1911).
Hugo Gernsback, fondatore della prima rivista di fantascienza, Amazing Stories, immaginò l’“Hypnobioscope”, un dispositivo ideato per imparare durante il sonno, per la sua popolare rubrica di “Scientifiction”: “Ralph 124C 41+: A Romance of the Year 2660” (Ralph 124C 41+: un racconto fantastico dell’anno 2660), pubblicata a puntate su una rivista. Il congegno leggeva le informazioni prese dal cervello di un’altra persona (usando quella che oggi sembrerebbe una macchina per l’elettroencefalografia) e le trasmetteva direttamente in quello
di un soggetto dormiente.
Una versione in volume di Ralph apparve nel 1925 e due anni dopo era gia' stato commercializzato lo “Psico-phone”: gli utenti registravano un messaggio su un cilindro di cera e poi, usando un timer, lo programmavano in modo che venisse continuamente ripetuto mentre dormivano. Non si sa se lo Psico-phone fosse stato direttamente ispirato dall’“hypnobioscope”, ma fu la cosa più vicina al modello concepito da Gernsback che la tecnologia permise di realizzare. Negli anni Quaranta e all’inizio degli anni Cinquanta, i ricercatori dimostrarono che l’uso di frasi ripetitive durante il sonno poteva alterare il comportamento umano.
Gli esperimenti, chiamati (forse ironicamente) di ipnopedia dal nome del processo descritto ne “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley (1932), intendevano aiutare i soggetti dormienti a imparare le lingue e a interrompere cattive abitudini.
“L’universita' di domani sara' sul comodino”, prometteva la pubblicita' del 1948 della Linguaphone Company per il suo Cerebrophone: “un metodo rivoluzionario per imparare una lingua straniera mentre dormite”. Il dispositivo, in pratica un fonografo connesso a un timer e a una cassa acustica sotto il cuscino, non prese mai davvero piede presso il pubblico, ma avrebbe avuto un ruolo in uno dei capitoli più sinistri della storia americana.


DOVE SEI?

C’e' un giovane studente in questa universita'”, disse il professore di neurologia John Lorber dell’Universita' di Sheffield alla rivista Science nel dicembre 1980, “che ha un quoziente intellettivo di 126, ha ottenuto un ottimo diploma di laurea in matematica col massimo dei voti e ha una vita sociale completamente normale. Eppure, di fatto il ragazzo non ha cervello”.
Un’esplorazione diagnostica rivelò che lo studente aveva soltanto un millimetro di tessuto cerebrale che rivestiva l’interno del suo cranio; lo spazio in cui avrebbe dovuto esserci il resto del suo cervello era pieno di fluido. Il suo era un caso estremo di idrocefalo – “acqua nel cervello” – per cui il fluido cerebrospinale riempie il cervello, invece di circondarlo semplicemente. Gran parte dei pazienti che ne soffrono possono condurre una vita normale, se adeguatamente curati. Ma se il ragazzo non aveva cervello, dov’era la sua intelligenza?
I casi di “memoria degli organi trapiantati” sollevano spesso domande di questo genere. Nel 1988, Claire Sylvia fu sottoposta a trapianto di cuore e di entrambi i polmoni. In seguito all’operazione, subi' alcuni apparenti cambiamenti di personalita': iniziò ad avere insolite (per lei) voglie di birra, peperoni verdi e crocchette di pollo; sognò di donne bellissime e provò impulsi omosessuali. Sognò anche di incontrare un giovane uomo di nome Tim. Allarmata, Claire cercò di rintracciare la famiglia del suo donatore e scopri' che i suoi nuovi organi erano appartenuti a un ragazzo di diciotto anni, che si chiamava Tim. Tim prediligeva gli stessi cibi di cui aveva voglia lei – stava in realta' mangiando crocchette di pollo quando mori' – e Claire senti' che era lui il ragazzo che vedeva nei suoi sogni.
Nel XIX secolo, l’anatomista tedesco Leopold Auerbach osservò una complessa rete di cellule nervose nel tratto digestivo umano. Questo fascio di nervi, un “secondo cervello” che conteneva più cellule nervose del midollo spinale, e' stato recentemente riscoperto da Michael Gershorn alla Columbia University.
Anche il professor Wolfgang Prinz di Monaco ha studiato questo secondo cervello, e ritiene che possa governare alcune delle nostre risposte emotive e psichiche ai pensieri e agli eventi – ed e' da qui che deriva forse l’espressione “sensazione viscerale”.
La dottoressa Candace Pert della Georgetown University ha suggerito l’ipotesi che i neuropeptidi siano collegati al nostro senso del se'. Queste sostanze chimiche, che si trovano in tutti i nostri organi e muscoli principali, permettono le comunicazioni tra la mente e il corpo. La teoria della Pert e' che possano anche trasportare le nostre emozioni e i nostri ricordi.
Forse che, per mezzo di essi, venga diffusa la coscienza tramite anche solo singole parti del corpo?

Eureka! 101 strane storie al limite della scienza
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