Ribellione spirituale

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Viviamo in un'allucinazione collettiva.
La gente non vive veramente

“Jacopo lascia andare la rabbia”. Ma come faccio? (Gastrite, cistite, emorroidi solidali)


Il laboratorio Emorroidi solidali. sta producendo un gran dibattito. E io lo uso come centrale strategica per affrontare il mistero delle mie emorroidi.
Movimento, dieta vegetariana, molte fibre, esercizi di rilassamento, cremine e tisane di Achillea, hanno migliorato la situazione ma continuo ad avere noie invalidanti. Inoltre avere le emorroidi fa incazzare e nessuno che ti prenda sul serio. Io sono già musone di mio… figurati con le emorroidi che non riesco a stare seduto…
Ieri nel laboratorio emorroidale ho letto un ulteriore messaggio (dell’ottimo Giuseppe) che faceva risalire la causa ultima del malanno a rabbia bloccata.
Da tempo Elle mi aveva convinto di questo fatto. Ma come fare?
Questa storia del NON trattenere la rabbia la sento da anni, gli indiani usano un altro termine per descrivere la stessa cosa: aprire i chakra. Non solo le emorroidi sono legate a questa paura della rabbia, anche cistiti e gastriti hanno a che fare con questa questione. Non a caso nel mio passato ho sofferto dell’una e dell’altra (vedi Le mie cistiti su www.clinicaverde.it.).
Tutto gira lì, intorno a un’area bloccata, che non respira.
Ieri sera, con l’ano paonazzo, ero a letto e ho avuto la fortuna di un piccolo scazzo con Eleonora, contornato da un attacco feroce di un gruppo di burocrati di merda, e mi sono trovato nella situazione ottimale per osservare COME blocco l’incazzatura.
Inizialmente mi sono detto: forse mi libererò l’ano dalla pressione mettendomi a gridare con Eleonora. Ho capito subito che sarebbe stata una stronzata. Idem prendere la macchina e andare a insultare i burocrati cattivi. Correre nella pioggia e urlare avrebbe lasciato uscire la mia rabbia? Non mi prendeva proprio.
Allora mi sono chiesto che cosa sarebbe successo se mi fossi semplicemente concesso di ammettere che ero incazzato come una bestia in gabbia e che stavo male. Mi sono chiesto: cosa succede quando sono incazzato nero?
In effetti nel mio caso quasi niente. E’ vero che non permetto alla rabbia di uscire.
Sono capace di essere furibondo, stendermi a letto e addormentarmi nel giro di poco mettendomi a muovere impercettibilmente e lentissimamente il collo. E’ una specie di anestesia totale emotiva, immediata. E non è una capacità di cui vantarsi. Vuol dire uccidere le emozioni. Allora ho detto: vediamo invece di ascoltare questa situazione di rabbia. Cosa sento se l’ascolto?
Mi girano i coglioni.
OK ma cosa senti mentre ti girano?
Improvvisamente mi rendo conto che sto tenendo stretta come un pugno una specie di membrana che divide la parte alta e la parte bassa del corpo.
ho sentito che se lasciavo che l’energia che tenevo in basso salisse… forse…
E ho sentito la rabbia. La rabbia forte. Che usciva da sotto e mi arrivava in testa. Una specie di caldana. Si dice “il sangue agli occhi”. Ecco quello. Ero incazzato con quasi tutti al mondo!!!!!! (Ma non ero più incavolato con Eleonora, che è una persona meravigliosa!)
Allora mi sono reso conto di cosa cercavo di evitare. Quella specie di marasma. La testa sotto pressione, lo stomaco sottosopra.
Ecco cos’è trattenere la rabbia: impedirsi di ascoltare le sensazione sconvolgenti, di testa, che la rabbia provoca. Sensazioni sgradevoli. La testa pulsa, le braccia sono pesanti e ti rendi conto di non avere il controllo. Poi mi è iniziato un lieve dolore ai reni. Forse è da lì che la mia rabbia passa da giù a su. E’ lì che mi pigliano sempre le fitte dopo che mi trovo in situazioni di pericolo o di scontro violento che mi costringono a gridare e lasciare che il sangue arrivi agli occhi. Quando per difendermi sono costretto a lasciare libera la bestia dentro di me. Questo l’ho imparato tanti anni fa negli scontri con la polizia e i fascisti. In quei casi riesco a lasciar andare tutto, spengo la mente, solo così riesco a correre abbastanza velocemente da non farmi prendere.
Ma affrontare la perdita del controllo di se distesi sul letto, senza un pericolo primario addosso è un’altra cosa. Stai proprio male.
La sindrome che è portata dalla rabbia è veramente fastidiosa. E mi si ricollega in testa a disperazioni della prima infanzia. E’ la stessa qualità: FURORE.
Tra l’altro la parola MARASMA, secondo il vocabolario medico, indica proprio la sindrome patologica che colpisce il neonato lasciato da solo alla nursery subito dopo la nascita. La Cicatrice Originale.
Mi sono trovato a essere incazzato ben al di là dei fatti contingenti. Mi trovo a sentire un’ira contro il mondo che è tanto forte da paralizzarmi e da sconvolgere le mie sensazioni interne. Braccia e testa mi ribollono. Ribollire lo trovo disgustoso. Ma sento che è meglio ascoltarlo. Mi fa bene. Almeno l’energia scorre.
Cerco di continuare ad ascoltare questa tempesta sgradevole. Poi inizio a scekerare mani e piedi, piccole scariche di tremolii, una tecnica di rilassamento profondo che in Giappone chiamano Movimento Rigeneratore. Molto potente.
Finalmente mi addormento. Stamattina mi sveglio con i reni, la pancia e la testa in disordine. Come dopo un grande shock.
Ma il mio sedere non è più gonfio.
Non so se sia una reazione stabile o se domani mi troverò ad azzerare ancora (per l’ennesima volta) i miei progressi.
Comunque qualche cosa si muove.
E sarei molto curioso di sapere se c’è qualcun altro che è riuscito a lasciar andare la rabbia e come. Vorrei saperlo nel dettaglio delle sensazioni. I discorsi generali non servono. Per questo ho cercato di descrivere in questo articolo le sensazioni minuziosamente.
Un abbraccio.
Viva la scienza fatta dal popolo!

PS
Ho aspettato cinque giorni a pubblicare questo articolo… In effetti sto veramente meglio…